Drone senza pilota
La parola “drone” compare sempre più spesso su quotidiani e riviste , sebbene non tutti siano a conoscenza di che cosa si tratti esattamente e si abbia solamente un’idea approssimativa. Il nome innanzitutto coincide con il “ronzio”, “drone” in inglese ma anche con il maschio dell’ape, in tedesco Drohnen. Più precisamente si intende un velivolo, frutto delle più avanzate ricerche in campo tecnologico ed informatico, e si presta all’utilizzo in svariati ambiti, partendo tuttavia da un punto in comune a tutti i modelli: l’assenza di un pilota umano al suo interno. I droni infatti sono comandati a distanza, e per questa ragione i droni spesso vengono anche accostati al termine UAV, ossia Unmanned Aerial Vehicle (Veicoli Aerei Senza Personale, ndr).
L’uso dei droni nei conflitti
Non essendo necessario un pilota in carne e ossa, il drone ha subito trovato ampio consenso nel settore bellico e militare, garantendo prestazioni e risultati eccezionali grazie ai quali, nell’ultimo decennio, gli Stati Uniti hanno potuto condurre operazioni strategiche facendo affidamento sull’autonomia dei droni (attualmente sulle 24 ore continue) e sulla qualità degli optional presenti, quali sensori ottici e audio in grado di catturare e inviare in tempo reale immagini e report dettagliati. Senza contare ovviamente l’integrazione di armi con cui condurre scontri a fuoco, ma senza il collaterale delle perdite umane a bordo. Il tutto rimanendo anche a chilometri di distanza, osservando e comandando tutto con il massimo della praticità e della sicurezza.
Droni in Ambito Civile e molti altri
Successivamente l’uso dei droni è stato esteso ad ambiti molto più vasti, ben lontano delle zone di guerra e tuttora vengono impiegati anche in ambito civile, principalmente come supporto per quel genere di opere che normalmente comporterebbe rischi e pericoli maggiori verso normali addetti. E’ questo il caso del Giappone, il quale si è servito dei droni per ispezionare e verificare lo stato dello stabilimento nucleare a seguito dell’incidente avvenuto nel 2011. Anche in Europa i droni stanno acquistando un notevole successo: la Germania li utilizza per sorvegliare le linee ferroviarie in risposta agli atti vandalici dei treni, mentre in Italia il loro utilizzo sta crescendo sia in ambito militare che in ambito civile, come in Emilia Romagna dove, a seguito del terremoto, è stato possibile verificare in maniera continua le caratteristiche del terreno, l’avanzamento dei lavori e altri elementi importanti.
Droni in continua espansione
Dunque che si tratti di sorveglianza urbana, osservazione di aree agricole o assistenza a impianti e opere pubbliche o ancora per ricerche scientifiche, i droni rappresentano un ottimo strumento. Così utili da acquisire un valore che ha convinto a produrre e a investire nell’acquisto di modelli in misura crescente. Malgrado si tratti di un fenomeno relativamente recente, sono già moltissime le aziende attive nel settore. Israele, Stati Uniti e altri paesi registrano esportazioni da record, incoraggiate anche da una domanda attiva sia in ambito civile, sia in ambito militare. La stessa Commissione dell’Unione Europea ha evidenziato come debba essere incentivato l’acquisto di nuovi droni, un invito che l’Italia ha già accolto da tempo visto il numero di start up emergenti che si ritagliano un posto in prima fila di fronte a questa “trasformazione”, un mutamento che sarà destinato sicuramente ad espandersi sempre di più e nei settori più disparati: il suo impiego sempre più frequente nelle riprese televisive e cinematografiche ne è un piccolo esempio.